TERZA REGOLA

 LA STRATEGIA

STRATEGIA = branca dell’arte militare che regola e coordina le varie operazioni ( militari ) in vista dello scopo finale della guerra.

Avere una strategia ( in ogni campo ) significa sapere esattamente – prima di ogni altro – cosa si sta facendo, in che modo si va impostando la attività al centro della nostra progettazione, quale traguardo si vuole raggiungere, quali tribolazioni si è disposti ad affrontare, quali stress, più precisamente quale è il livello di tensione che si è preparati, allenati a sopportare: da un punto di vista culturale e/o psicologico.

Avere una strategia ( ma anche quale strategia avere ) misura il livello di preparazione, quindi il limite che caratterizza quella attività di investimento.

Occorre un salto di qualità, forse il più faticoso, certamente quello che contribuisce più degli altri a garantirti risultati di eccellenza: ma non illuderti di battere il mercato. Competere con il mercato è, probabilmente, una delle più diffuse illusioni, direi piuttosto il più diffuso errore degli investitori fai da te. Essi credono di poter scegliere il titolo migliore, il momento migliore, il derivato migliore, non si curano affatto del ruolo giuridico che assumono investendo ( non rispettano la prima e la seconda regola ). A peggiorare le cose si inserisce la convinzione di poter valutare, in base a stime di illusoria affidabilità, il momento migliore ( noto come timing ) per entrare o per uscire dal mercato: non è il timing che fa la differenza ma il tempo. Altri decidono un livello prefissato di guadagno, raggiunto il quale chiudono la posizione ( non rispettano la terza regola ).

La STRATEGIA è una mappa mentale, un ordine preciso dei pensieri, una consapevolezza di ruolo e di scenario. Sostiene l’investitore dall’inizio alla fine, infatti l’investitore avveduto sa che il mercato ha una caratteristica formidabile, certa, strutturale: cresce nel tempo, cresce di valore in modo serio, con percentuali davvero importanti ( vedi grafico MSCI nella sezione VERIFICHE = Incertezza Affidabile ).

La Strategia deriva dalla conoscenza del mercato, del mercato com’è. La Strategia rappresenta un atteggiamento di sostegno al mercato e mai di scontro. Investire non può essere l’atto di sottrarre al mercato qualcosa che non c’è, come un rendimento innaturale. Prima o poi il maltolto sarà restituito, con gli interessi ed in modo doloroso ( vedi il caso dei Fondi H2O, l’azzeramento delle obbligazioni subordinate Banca Etruria, l’azzeramento delle obbligazioni AT1 – ossia come le subordinate – del Credit Suisse ). La Strategia si costituisce sotto forma di approccio naturale, sostenibile, ma senza ideologia: non si illude di prevalere sul mercato.

Il mercato è una specie di amplificatore delle irregolarità. Svolge questo ruolo spontaneamente, seguendo le onde di disturbo che anche l’uomo produce con le sue illusioni di controllo e con le manipolazioni ( uso pervasivo di derivati o esasperato controllo dei tassi ). Questi disturbi non sono altro che la presenza umana sul piano del mondo, e come è certo che produce onde di disturbo, è altrettanto certo che produce anche evoluzione, stimoli, crescita e sviluppo: inevitabilmente. Fa tutto questo senza nemmeno sapere di farlo, lo fa per quell’innato, feroce stimolo di acquisizione che appartiene all’uomo e che gli fa desiderare tutto ciò che può migliorare la sua condizione di vita: ciò che vede oppure trova attorno a lui. La scarsità fa il resto, ecco come nasce l’attività economica: nessuno potrà mai fermarla. Essa è agganciata alla presenza degli esseri umani sul Pianeta Terra, per questo l’economia del Mondo cresce di valore sistematicamente, nonostante momenti di crisi e di apparente ripensamento. Appunto, sono solo momenti: osserva il tempo, la storia e la realtà ( vedi di nuovo il grafico del mondo nelle verifiche ).

Restare sul mercato significa avere successo garantito. Restare sul mercato è come usare un’arma, un’arma pacifica che non produce danno né  conseguenze: i buoni vincono sempre. Non se la prendono con gli altri, non dichiarano guerra, i buoni prendono con garbo e con rispetto ciò che la natura propone spontaneamente, per tutti: chi lo capisce ha già vinto.

Tom Perkins - Novembre 2011 - segnala la impreparazione degli operatori istituzionali che non assistono i loro clienti nei momenti clou
Davis Research: differenza di rendimento che si genera tra chi resta e chi esce dal mercato
Fidelity: impossibile prevedere il momento migliore, rimanere consente di beneficiare del trend a lungo termine, che è sempre una crescita

La volatilità, ti dicevo, non è un difetto del mercato, ma uno spread ( differenza ) che misura l’altalena tra PREZZO e VALORE ( vedi immagine sotto ): a volte una differenza positiva ( quando il prezzo di Borsa è superiore al valore dell’azienda ), a volte negativa ( in caso contrario ). Raramente si raggiunge un equilibrio duraturo tra PREZZO e VALORE, le quotazioni sono infatti continuamente influenzate da mille pulsioni contrastanti, questo è il mercato, nel breve: una girandola in cui sfrecciano, sommandosi o escludendosi, miliardi di desideri umani, rivolti ovunque, anche in direzioni opposte, contemporaneamente. Per questo la ricetta dei saggi sta nell’assecondarlo, il mercato, mai combatterlo.

Studi di anni dimostrano che questo assunto è corretto e produttivo ( rivedi le immagini sopra ). Hai a disposizione anche la sezione verifiche per toccare con mano, vedere con i tuoi occhi i risultati che produce il mercato con questo mio metodo, restando investito, in 16 anni di cammino.

Tocca con mano, verifica anche tu, non credere che tutto sia come appare o come dicono. I luoghi comuni sugli investimenti hanno prodotto danni a non finire, usa l’intelletto, la volontà e la visione. Fatti curioso perché leggere, quasi sempre, significa anche capire.

Il valore di un’azienda è un dato difficile da valutare. L’azienda è una realtà in costante evoluzione, per fotografare e fissare in un preciso momento il suo valore si adottano stime approssimative, certo, eppure capaci di fornire un valore di riferimento piuttosto attendibile. Diciamo che questo metodo ( il Bilancio ) è adeguato a fornire un’idea corretta su come vanno le cose in quell’azienda.

Il prezzo, cioè la quotazione di un’azienda ( Borsa Valori ) in un dato momento, è un riferimento che può derivare da situazioni del momento, non durevoli, episodiche, appunto giornaliere. Si accavallano in Borsa stimoli emotivi, notizie o aspettative: una gara che forse si vince o si perde, il fatturato che forse sale oppure no, le dimissioni di un consigliere, notizie su possibili indagini, tensioni internazionali.

L’altalena tra PREZZO e VALORE ( le oscillazioni di Borsa ) può essere interpretato anche come uno spread ( differenza ) del mercato che misura, in fondo, la affidabilità del sistema economico e finanziario di un Paese.

Comunque sia andata rifletti, elabora, valuta e approfondisci: chiedi.

Non arrenderti di fronte a ciò che non comprendi subito, scrivimi qui = info@progettophenice.it